La circolarità è diventata un obiettivo fondamentale per le imprese della moda, non solo per ridurre il loro impatto ambientale, ma anche per andare incontro alle normative che sono in fase di elaborazione e di cui già si intravedono gli orientamenti. Ma come si misura la circolarità? E’ una vera e propria sfida e non solo tecnologica.
Ne ho parlato con Dario Minutella, Principal, Fashion, Luxury & Sustainability di Kearney, la società di consulenza che ha recentemente pubblicato il Circular Fashion Index. Si tratta di una classifica che misura le performance di circolarità dei maggiori brand della moda.
Il Circular Fashion Index
Recentemente Kerney ha pubblicato una nuova edizione del Circular Fashion Index, che viene realizzato analizzando 200 brand della moda. Non ci sono novità sostanziali rispetto alla classifica dello scorso anno: sul podio hanno confermato la loro posizione North Face al terzo posto, Levi’s al secondo, Patagonia al primo. Il sottotitolo del report è “consumers don’t know and brands don’t act” Penso che sia una sintesi che non ha bisogno di molti commenti. Potete scaricarlo qui.
E segue quello che dimostrano anche altre indagini: lo scorso ottobre al Sustainable Venice Fashion Forum, lo studio The European House – Ambrosetti fotografava la difficoltà del mondo della moda ad affrontare il tema della circolarità: ad oggi i modelli di business circolari occupano solo il 3,5% del mercato.
Un tema complesso da fotografare
Non sono un’amante delle classifiche, delle liste dei buoni e dei cattivi, delle soluzioni facili che dovrebbero indicare da che parte stare. Soprattutto quando si parla di sostenibilità, non esiste il bianco e il nero, ma numerose sfumature di grigio, che vanno valutate con attenzione. Non è un tema che si può liquidare con un semaforo e chi ci ha provato ha dovuto fare i conti con questa complessità.
Eppure in qualche modo una bussola deve essere creata, per aiutare i consumatori a fare le proprie scelte di acquisto in maniera consapevole e per rendere comparabile il lavoro dei brand. Se ognuno misura le proprie performance come preferisce, si rischia di creare un sistema opaco, che premia chi è in grado di raccontare meglio quello che sta facendo, senza essere sopportato da azioni concrete.
Il Monitor for Circular Fashion di SDA Bocconi nella sua analisi ha cercato di approfondire il tema del Waste Management, analizzando l’intero processo di produzione del tessile abbigliamento, per andare a individuare azioni che possono essere intraprese nelle varie fasi di vita del prodotto: eco-design, approvvigionamento delle materie prime, produzione, trasporto e logistica, cura e manutenzione e gestione del fine vita sono gli aspetti considerati. E’ un approccio orientato alla misurazione dell’impatto della produzione, che prende in considerazione le varie fasi nel suo complesso e che può essere utile per impostare strategie di miglioramento
Anche l’Higg Index nell’ultima versione del Product Module ha inserito nuove sezioni per andare a misurare la circolarità: Oltre a misurare gli impatti di progettazione e produzione, ha esteso la valutazione a imballaggio, logistica, produzione in eccesso, durata del prodotto, cura e fine utilizzo, il che significa che i progettisti possono comprendere l’impatto durante l’intero ciclo di vita di un prodotto.
Non poteva mancare uno strumento di misurazione messo a punto da Ellen MacArthur Foundation, che è in fase di sperimentazione, ma che già diversi brand stanno utilizzando. Si chiama Circulytics ed è un tool gratuito che ha la finalità di fare un vero e proprio Circularity Assestment grazie a una raccolta dati abbastanza ampia e impegnativa. D’altra parte, non si può pensare che approcciare un tema così complesso possa essere fatto senza un attento monitoraggio di impatti e performance. Questo strumento ha una funzione soprattutto strategica per le imprese che vogliono misurare le proprie performance di circolarità e individuare le aree di miglioramento. Potete aderire tramite il sito.
L’intervista a Dario Minutella
Ma torniamo al Circular Fashion Index: la conversazione con Dario Minutella, Principal, Fashion, Luxury & Sustainability di Kaerney, è stata molto interessante per capire in concreto come i brand stiano agendo per mettere in campo strategie circolarità. Diciamo che, analisi alla mano, si tratta di una priorità che deve ancora trasformarsi in azioni concrete. E se ancora non si sa bene in che direzione andare, misurare è ancora più difficile. Ascoltate l’intervista
Ciao Silvia, non trovo l’episodio 61 qui. È forse caricato da qualche altra parte? Grazie
Cristina