Chi decide quali sono i trend, cosa possiamo considerare “di moda” e cosa invece è destinato ad andare “fuorimoda”? Proprio di questo Matteo Ward parla nel suo libro “Fuorimoda!”, edito da De Agostini. Un viaggio che parte lontano nel tempo alla scoperta  di un mondo, quello della moda, che da sempre si basa sulla overproduction, sulla quantità piuttosto che sulla qualità, per renderci tutti dipendenti da questo sistema. E noi cosa possiamo fare per aiutare il sistema a cambiare? Ne ho parlato con Matteo Ward, protagonista dell’intervista di questo episodio.

Partendo dai concetti fondamentali, il termine “moda sostenibile” va messo da parte. Il concetto di sostenibilità, se preso sul serio, è un obiettivo utopico, di fatto irraggiungibile, perché la sostenibilità è un percorso. Matteo preferisce invece parlare di moda responsabile, sottolineando il fatto che ogni attore deve farsi carico delle proprie scelte per poter cambiare il sistema. Ma fare queste scelte richiede tanta curiosità, impegno e soprattutto un bagaglio di conoscenze sempre più profonde sull’industria della moda.

Matteo Ward è un “pentito della moda” ( e nell’intervista ci spiegherà perché) che ha fondato WRAD, è coautore e protagonista della docuserie “Junk-armadi pieni” coprodotta da Wil Media e Sky Italia, membro fondatore di Fashion Revolution Italia, textile expert in Commissione Europea per il New European Bahaus Festival, docente universitario. E adesso anche scrittore.

Ascoltate l’intervista.