Sono anni cruciali per le sfide ambientali che ci attendono: l’obiettivo primario è ridurre le emissioni di CO2 dell’80% entro il 2030, ma questo non sarà sufficiente. La sfida è immaginare un nuovo modello di sviluppo, dove la finanza non ha un ruolo egemone, come accade attualmente. Dobbiamo progettare qualcosa di nuovo, trovare nuovi fondamenti per la nostra economia. Ma soprattutto non dobbiamo essere timidi nell’immaginare questo cambiamento, che deve essere radicale. Lo racconta Anne Pettifor, un’economista inglese, autrice del libro “Il Green New Deal. Cos’è e come possiamo finanziarlo”, edito da Fazi.
Il Green New Deal di cui parla Anne Pettifor non ha molto a che fare con il “Green Deal” lanciato dalla Commissione Europea (ne ho parlato in questo articolo “Green Deal e economia circolare: cosa dobbiamo aspettarci per il settore moda”): la Pettifor ha definito questo piano troppo timido, poco coraggioso.
Dobbiamo abbandonare l’attuale sistema finanziario globalizzato e ultraenergivoro, che ha come unico scopo quello di creare miliardi di dollari di debito non regolamentato per finanziare un consumo apparentemente illimitato, alimentando così le emissioni tossiche
Anne Pettifor
Il vero nemico è l’ossessione della crescita, che ci rende impossibile immaginare modelli di sviluppo che portino altri valori, che non siano solo quello economico. Uno sviluppo equo, che prenda in considerazione le persone e l’ambiente.
Per i paesi dell’OCSE evitare la catastrofe climatica significa ridurre le emissioni di CO2 dell’80% entro il 2030 e arrivare a una economia a zero emissioni entro il 2040, con una condivisione equa dei tagli tra i vari paesi. Per fare questo sono necessari investimenti, sia pubblici che privati, e soprattutto è necessario un cambiamento anche dei consumatori e delle loro scelte.
Anne Pettifor si occupa di questo tema da molti anni e da sempre afferma che parlare di ambiente senza parlare di finanza è del tutto inutile: il cambiamento deve avvenire partendo proprio dalla creazione di un nuovo modello economico. Non c’è molto tempo per farlo, nei prossimi dieci anni dovremo essere in grado di partorire qualcosa di nuovo, di superare i nostri paradigmi. Come farlo? “Solo il 10 per cento della popolazione mondiale è responsabile di circa il 50% delle emissioni totali. Cambiare le abitudini di consumo e di viaggio del 10% della popolazione contribuirebbe a ridurre il 50% delle emissioni totali in un tempo relativamente breve“, afferma Anne Pettifor.
Già altre volte negli ultimi secoli gli uomini sono stati in grado di stravolgere i propri modelli economici e nel libro Anne Pettifor ci guida anche in un viaggio affascinante raccontandoci questi cambiamenti. Il suo libro è un inno alla speranza, ci rende consapevoli della situazione in cui ci troviamo, ma fornisce anche delle soluzioni concrete per cambiare. Cambiare si può, ma si deve farlo velocemente. Purtroppo non ci sono all’orizzonte leader in grado di traghettare questo Green New Deal, ma questa è una mia opinione personale. Per progettare grandi cose ci vogliono menti illuminate e per adesso abbiamo solo leader politici che sono stati scelti con la pancia e non con la testa.
Anne Pettifor cita un discorso del presidente Kennedy del 1962:
Scegliamo di andare sulla Luna in questo decennio e di fare altre cose, non perché sono facili, ma perché sono difficili, perché quell’obiettivo servirà a organizzare e a misurare il meglio delle nostre energie e abilità, perché é una sfida che siamo disposti ad accettare, che non siamo disposti a rinviare, e che intendiamo vincere, così come le altre
Cambiare si può, ma dobbiamo farlo adesso. Andiamo alla conquista della nostra Luna.